Carissimi
amici del No Pipe Blog, qui è Gambero che parla.
Quest'oggi
volevo parlarvi di un argomento a me molto caro: il mio sport, ovvero il
ciclismo.
Siccome
in questo periodo, come credo tutti voi sappiate, si sta correndo la
novantacinquesima edizione del Giro d'Italia, volevo spendere un po' del mio
tempo per fare un'analisi sulla corsa rosa, entrata nella sua terza ed ultima
settimana.
Voglio
precisare che si tratta solo di mie opinioni personali sulla corsa di cui mi
farebbe piacere discutere con chiunque fosse interessato.
Inizierei
subito parlando dei primi giorni di gara, che si sono svolti in terra danese.
Partiamo dalle note positive: ho apprezzato moltissimo i paesaggi nordici e
l'entusiasmo e la passione per le due ruote dei danesi, verso cui nutro enorme
rispetto e simpatia. Purtroppo però non sono assolutamente d'accordo col far
partire uno degli eventi sportivi più seguiti ed apprezzati d'Italia
all'estero. In primo luogo credo che si venga a perdere una parte, piccolissima
certo, del titolo della corsa: si tratta di Giro d'Italia e, secondo il mio
parere, dovrebbe rimanere nei nostri confini e toccare il maggior numero
possibile di regioni della nostra terra, che molte volte non vengono nemmeno
sfiorate. In secondo luogo si vincola il primo dei due giorni di riposo al
quarto giorno di gara, dopo tre tappe di pianura: credo che sarebbe molto più
utile spalmare i due giorni di riposo disponibili in maniera più simmetrica,
alla fine della prima e della seconda settimana ad esempio. Ovviamente questo è
solo un discorso di organizzazione, nutro come già detto il massimo rispetto
per tutte le terre straniere da cui è partita la corsa, anche negli anni
precedenti.
Passiamo
ora ad analizzare più nel dettaglio la gara ed i suoi protagonisti. Non voglio
commentare più di tanto i corridori che hanno indossato la maglia rosa in
quanto credo che chiunque arrivi ad indossare il simbolo del primato, per una o
più giornate, lo meriti in pieno e debba ricevere solo elogi per essere
riuscito a far avverare un suo sogno, scrivendo una pagina importantissima, non
solo della propria carriera, ma anche della storia della manifestazione. Andrei
piuttosto ad analizzare i girini suddividendoli in due categorie: i velocisti e
coloro che puntano alla vittoria finale.
Per
quanto riguarda i velocisti, in particolare le tappe a loro più adatte, credo
che l'organizzazione abbia lasciato un po' a desiderare nel disegnare gli
arrivi di queste tappe, inserendo troppe curve vicinissime all'arrivo: questa è
per me la causa maggiore delle grandi ammucchiate che si sono notate negli
sfondi degli arrivi adatti alle ruote veloci; arrivi come quello di Cervere,
con un lunghissimo rettilineo sarebbero stati molto migliori. Analizzando gli
sprinter credo comunque ci sia pochissimo da dire: la maglia iridata ha un
degno padrone. Mark Cavendish è nettamente il velocista più forte in
circolazione e, senza intoppi o problemi, gli arrivi in volata sono al 90%
abbondante roba sua. Bravissimo in ogni caso tutti i ragazzi che si sono
distinti nelle volate, da Goss a Ventoso, passando per Felline, Favilli,
Nizzollo e Ferrari (con una macchia) e tutti gli altri che hanno animato delle
splendide volate.
Andiamo
ora a parlare del cuore della corsa, in particolare di tre corridori che alla
partenza ritenevo i grandi favoriti: Basso, scarponi e Kreuziger. Fino a questo
punto sono sinceramente non si è visto ancora molto. Basso, il mio grande
favorito della vigilia, deve ancora mettere fuori il naso; Scarponi mi pare in
buona condizione, anche se a mio parere ha fatto uno sforzo inutile nella tappa
vinta dal grande Paolo Tiralongo, poteva evitarlo; Kreuziger mi sta,
sinceramente, abbastanza deludendo, ha una squadra molto forte, di sicuro credo
che si farà notare, per ora non mi è sembrato cattivo al punto giusto e
abbastanza ai margini, troppo per uno che ritengo papabilissimo per la vittoria
finale. Ai tre che ho appena citato si è aggiunto di prepotenza un quarto nome:
Joaquin “Purito” Rodriguez, la maglia rosa attuale è di sicuro il corridore di
classifica che ha la gamba migliore: ogni giorno che passa le sue quotazioni
per la vittoria finale aumentano, fa veramente paura.
Di
sicuro la mancanza di un corridore “faro”, il Contador dello scorso anno per
intenderci, rende la corsa più noiosa: i ragazzi si studiano e sembra abbiano
tutti, o quasi, una gran paura di attaccare, tutto ciò ha come conseguenza una
classifica molto corta ed indecisa, su cui è praticamente impossibile fare
previsioni.
Che
dire, speriamo che i ragazzi ci facciano divertire in quest'ultima settimana di
gara.
Concludo
facendo i complimenti a tutti i ragazzi vincitori di tappa e un grandissimo in
bocca al lupo a tutti quelli che hanno dovuto abbandonare il Giro per problemi
fisici. I ragazzi si dimostrano come sempre simpaticissimi e disponibilissimi
in tutte le occasioni, nonostante lo stress incredibile a cui ti sottopone
questa corsa e meritano tutti un grandissimo sostegno.
Incito
tutti i lettori a commentare tranquillamente l'articolo e a fornire la loro
opinione, ovviamente sempre nei limiti della sportività e della correttezza,
per una sana discussione di sport.
Per oggi
è tutto amici, continuate a seguire numerosi il nostro blog,
Gambero
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