lunedì 16 giugno 2014

Stranezza di proporzioni: Capitolo 11





Salve a tutti cari lettori! Oggi finalmente vi porto il nuovo capitolo della traduzione di questo bellissimo romanzo. Si tratta di un capitolo davvero corposo e ricco, che vi ripagherà dell'attesa che avete dovuto subire dall'ultimo.
Come sempre i ringraziamenti vanno all'editor Sara che stavolta si è prodigata in un'analisi approfondita che ha migliorato sensibilmente la traduzione.

Come sempre vi lascio il link a tutti i capitoli usciti sin'ora:

http://nopipeblog.blogspot.it/search/label/Stranezza%20di%20proporzioni

In più per chi fosse interessato all'acquisto del libro in lingua originale, ecco il link:

http://www.drivethrufiction.com/product/96994/Strangeness-in-the-Proportion

Non mi resta che lasciarvi al capitolo, buona lettura!






Interludio: L'indovinello

E' solo una finzione pubblicitaria. Nessuno muore davvero.
Le tre del mattino però diciamo che esistono nella loro dimensione crepuscolare, sai? Crederesti alle stranezze alle tre del mattino. Crederesti che un indovinello possa uccidere.
Devo andarmene da qui. Devo andarmene da questa stronzata di turno notturno al mini-market. Panini! Ugh. Se non dovessi fare un altro panino unto per un branco di ubriachi arrabbiati. Chiedere i documenti all'ennesimo ragazzino. Ascoltare un'altra persona che mi urla addosso perchè vuole degli alcolici dieci minuti dopo che ho chiuso il reparto. Non posso trattare con le persone che entrano portate dal vento alle tre del mattino come mozziconi di sigarette.
Sai?
Devo andarmene da qui. Magari tornare a scuola. Magari scriverò quel fumetto a cui sto pensando. O forse semplicemente risolverò l'indovinello.
Nessuno muore. E' solo finzione pubblicitaria. Lo sanno tutti.
Lei arriva alle tre del mattino esatte. Si fa chiamare la Sfinge. Non importa su quale stazione sei, ci sono solo sibili ed elettricità statica e lei è lì. Rapisce le nostre radio. Deve anche usare una specie di modificatore vocale, perchè non suona troppo naturale. La sua voce è aliena, profonda e dolce. Il tipo di voce che potrebbe portare una nave su una scogliera. Sai?
La sua poesia, è bizzarra, surreale---persino folle---come quella merda sperimentale, tipo la performance art strana. Una volta ho visto questa ragazza che faceva dipinti dal vivo, sul palco, col suo sangue mestruale, e quello non era strano quanto questo. Quei rumori nel sottofondo---cose che non puoi proprio identificare. Spaventose, ma anche sensuali, in un modo primordiale, come due calamari giganti che si palpeggiano a vicenda in una nuvola di inchiostro.
Poi, dopo il suo bizzarro riff di poesia, porge al pubblico un indovinello. Dice che il primo a chiamare con una risposta corretta vincerà "il premio definitivo". Il prezzo del fallimento, avverte, è la morte.
Ogni notte arriva. Ogni notte qualcuno chiama, e danno sempre la risposta sbagliata, e la loro linea telefonica si interrompe, improvvisamente, e c'è un rumore orrendo, poi elettricità statica, poi, tipo, la tua musica radio regolarmente programmata.
E' solo una finzione pubblicitaria, marketing virale vestito da pirata delle onde radio.
Nessuno muore.
Ho bisogno di un modo per andarmene. Non tornerò a scuola... o si? Non scrivo più. Non leggo. Cazzo, non guardo più nemmeno i DVD. Vegeto semplicemente tra i turni e i ritmi circadiani guastati. Più facile diviene fare dei sandwich, più divento uno zombie, sempre più simile a questi altri che camminano, scarti delle tre del mattino. Ho bisogno di un modo per andarmene. Immagino che alle tre del mattino un sacco di persone ne abbiano bisogno. Lei è in onda adesso. La sua voce da sesso-pseudopodo sta indicando proprio me, come quando gli occhi in un dipinto ti seguono in una stanza.
Chiede un indovinello.
Conosco la risposta di questo! Ne sono sicuro. Prendo il telefono e compongo.
La sua voce.
Potrebbe portare una nave sulle rocce acuminate.




Capitolo 11

"Quando arriva il dolore, stringi questo," dice alla giovane donna sulla sedia. "So che la solita frase è 'stringi i denti.' Da queste parti, diciamo semplicemente, 'stringi il dildo di gomma.'"
Dice che il suo nome è Nyx.
Dice che il nome del dildo è Bob.
Dice che Bob è il nome statisticamente più comune per un amico immaginario.
"Oh," dice Simon, e rabbrividisce.
"Nyx è la dea della notte e la figlia di Caos," dice lei, "che cavalca per i cieli sul suo carro, diffondendo tenebre primordiali, facendo bagnare i pantaloni a Zeus."
Fa un sorriso alla "udite il mio ruggito" mentre fa vorticare Bob sopra la testa con destrezza. Simon non può fare a meno di immaginare che, con un paio di dildo, Nyx potrebbe essere piuttosto micidiale, con i suoi nunchaku-membri di gomma vorticanti che respingono ondate su ondate di ninja. Suo malgrado, non può fare a meno di trovare accattivante la strana e perversa immagine.
Quando Simon l'ha vista la prima volta, mentre entrava nel negozio di piercing e tatuaggi, le Cornacchie sono sobbalzate all'erta, schiamazzando, "La Giovane!"
La Giovane. Nyx, regina di fiori.
E' un tintinnio di piercing ed entusiasmo di venti-e-qualcosa-anni.
I suoi capelli si protendono in varie direzioni, come una pianta esotica, alternandosi in nero e rosso. Labbra viola e risalto viola e nero e nero e nero. Il suo mascara e ombretto sono strati di blu e viola. Le suole di gomma dei suoi stivali salgono di svariati centimentri, i tacchi sono teschi di gomma, e gli stivali mutano in calze a ragnatela viola che mutano in rete strappata e viola, che muta a sua volta nella sua gonna nera. Di figura piccola, ma robusta, atletica.
"Sto cercando il Santuario di Ossidiana," aveva detto Simon.
"Oh? Hai qualcosa sotto il letto?" aveva chiesto Nyx.
Simon aveva annuito.
"Ti manda Jolly Roger?"
Simon aveva annuito."
"Byron ti ha cagato addosso?"
Simon aveva scosso la testa, e lei aveva ridacchiato.
"Mi piacciono il cappello e il completo. Dove li hai presi?"
"Negozio di seconda mano."
"Fico."
Simon era arrossito. Un complimento. Due volte in un giorno e ancora non sapeva come rispondervi.
Aveva raccontato a Simon che lo avrebbe portato al Santuario lei stessa, se non gli scocciava aspettare mentre finiva con la sua ultima cliente. "Alcune persone sono schizzinose riguardo gli aghi, sangue e roba del genere."
Simon aveva detto che non sarebbe stato un problema.
Nyx aveva iniziato a parlare e parlare e parlare. Si era rivelata una fonte di strani aneddoti, e Simon, percependo uno spirito affine, si era ritrovato a godere della sua compagnia, per quanto stordente essa fosse.
"Bob ci aiuta ad indicare tutti i punti meravigliosi in cui uno può fare un piercing sul suo pipino," dice Nyx. "Lasciamo anche che i clienti stritolino Bob durante un tatuaggio. E', come dire, catartico.
Un piccolo servizio supplementare che offriamo alle signore. A dire la verità, anche un uomo su cinque all'incirca non sembra disdegnarlo."
Simon pensa al malvagio martello da fabbro che vive sotto il suo letto.
"Preso Bob?" chiede Nyx.
La cliente alza il pezzo di gomma.
"Vuoi sentire una filastrocca su un dildo e un martello insanguinato?" chiedono le Cornacchie nell'orecchio interno di Simon. Le ignora.
La cliente indica uno dei tanti tatuaggi di Nyx---un glifo stilizzato appena sotto la sua clavicola destra.
"Questo tatuaggio? Oh no. Non vuoi questo tatuaggio."
Tocca l'inchiostro sul suo corpo con l'indice e forse c'è qualcosa nei suoi occhi. Simon fa fatica a dirlo, quindi guarda le espressioni del dito e della mano, e si, c'è una storia, un dolore, una ferita dietro quel tatuaggio. Cicatrici nascoste.
"E' una runa," dice Nyx alla sua cliente. "Un vecchio simbolo per l'incubo---un demone maschio del sesso che striscia attraverso le finestre, di notte, e prende con la forza le donne. Si, non vuoi quello..."
Le Cornacchie sussurrano aneddoti e conoscenze sull'incubo nei timpani di Simon. Sfoglia il catalogo dell'arte di Nyx---pagine di delizie da Halloween.
"Una corda tribale?" chiede Nyx alla cliente, disperazione e disappunto che colano lungo le sue parole come mascara spalmato. "Beh, no... non c'è nulla di male, davvero. E' solo che Steve-o è il nostro esperto di corde tribali, ed è via e---ok, devo dirlo: chiederne uno è come entrare in un negozio di chitarre e chiedere al maestro di insegnarti 'Stairway to Heaven.'
Tutti vogliono una fottuta corda tribale."
Parla in modo allegro con la cliente, però in modo furtivo lancia uno sguardo e accenna una faccia stupida verso Simon---mimando di impiccarsi.
Simon sorride e guarda in basso.
"Non fraintendermi," dice Nyx. "'Stairway to Heaven' è una bella canzone e Steve-o è un bravo ragazzo. E' nato alla vigilia del giorno di San Giorgio. Secondo gli abitanti dei villaggi rumeni, è condannato a sorgere dalla tomba come un vampiro. Certo, ci sono un sacco di modi per finire nella trappola: concepito in un giorno santo, nato settimo figlio di un settimo figlio, la madre non ha mangiato abbastanza sale, o troppo sale---nato con i denti già spuntati, un capezzolo in più, capelli in eccesso, due cuori..."
La Cornacchie sussurrano a Simon, spingendolo ad unirsi all'assalto viola che è la burla di Nyx, ma non si muove.
"Avanti, Simon!" dicono le Cornacchie.
"Shhh," sibila Simon, troppo forte.
Nyx e la cliente alzano lo sguardo. Simon si blocca con l'espressione di Fatty Arbuckle scoperto in un negozio di torte per compleanni erotici e un dito pieno di glassa. Si stringe nelle spalle e continua ad esplorare il negozio di tatuaggi.
"Sei davvero decisa sulla corda tribale?" Chiede Nyx, tornando alla cliente. "Va bene. Sei tu la ragazza con un cazzo di gomma in mano. Chi sono io per discuterne? Stenditi e basta."
Ronzio, aghi e inchiostro.
Simon osserva attentamente.
Non sarebbe passato molto tempo, Jane, prima che usassi una simile pistola per tatuaggi su uno degli uomini che ti hanno fatto del male.
"Quando sei nata?" Chiede Nyx alla donna mentre lavora.
"Natale? Scherzi? I bambini nati nelle ore dei sermoni a Natale possono vedere gli spiriti. Se sono seria? Beh, è folklore da paesani. Lo prendono piuttosto seriamente. Poi ancora, alcune delle credenze suonano abbastanza sciocche. Senti questa: gli zingari yugoslavi credono che le zucche lasciate fuori troppo tempo a marcire diventino---"
"Diventino vampiri," finiscono Simon e le Cornacchie.
Sebbene, ad essere onesti, è abbastanza dubbio, sinceramente dubbio, che chiunque altro abbia udito i corvi fantasma.
"Si," dice Nyx, piacevolmente sorpresa. "Huh." Il ronzio ricomincia. "Il mio padrone di casa dice che quella roba è tutta merda. Però, suo padre aveva un sopracciglio unito, il che significa che è condannato ad essere un lupo mannaro."
La cliente ride.
"Non so come fossero le sopracciglia di mio padre."
Gli occhi di Nyx vagano distanti per un momento. "Ci sono cose peggiori del non conoscere tuo padre."
Simon nota lo sguardo. "Ricordatelo," dicono le Cornacchie.
"E' importante!"
Ronzio.
"Sai," dicono le labbra viola, "è buffo---tu che scegli questo simbolo pensando che sia carino. Negli anni novanta, credo fosse la Reebok, avevano lanciato una linea di scarpe da corsa per donne. Volevano seguire il tema ricorrente della donna forte, indipendente. Senza ulteriori ricerche, scelsero il nome Incubus da una lista di possibilità, perchè suonava aggressivo ed elegante e non era stato brevettato."
Il ronzio cessa.
"Piegati a destra solo un po'. Brava."
Ronzio.
"Così, più avanti, dopo aver spedito le scarpe, venne alla loro attenzione che il nome su migliaia di scatole di scarpe da corsa per donne forti, indipendenti, è il nome di una forza antropomorfica maschile e malvagia che piomba sulle femmine addormentate, distruggendo, tormentando e contaminando le proprie vittime, sia spiritualmente che fisicamente."
Nyx ridacchia.
"Dev'essere stato un bel colpo! Così, già, le scarpe da corsa Incubus furono ritirate. Scommetto che la Nike si fece una bella risata. Mi chiedo se la mia insegnante di ginnastica delle superiori ne avesse un paio. Era nata con la camicia, il che significa che è immune all'annegamento e agli spiriti maligni."
Simon sfoglia uno scaffale pieno di vecchi numeri di Playboy, riviste per motociclisti, fumetti, e Il libro dei morti tibetano.
"Ora, secondo il Malleus Maleficarum---che è la guida per la caccia alle streghe dell'Inquisizione," dice la Nyx, "un incubo può riprodursi. E' un processo però. Vedi, i demoni femmina---le succubi---seducono gli uomini e prendono il loro seme, e poi lo trasportano da un incubo, che va e seduce una donna e lo impianta in lei. Consegne demoniache di seme sistematiche---CDS. Prova a pensare a che lavoro di merda sia. Legioni di demoni che si svegliano il lunedì mattina dicendo, 'Dio, se devo consegnare un altro carico di sperma...'"
Il ronzio cessa.
Risa reciproche di ragazze.
Ronzio.
"Quindi, si, " dice Nyx, "il diavolo prende lo sperma di uomini cattivi e lo corrompe ancora di più. Secondo il libro, i bambini nascono come cose per metà demoniache. I figli di mostri sono mostri."
Il ronzio cessa.
"Hey, Simon! Puoi smetterla con tutto quel ciarlare per cinque minuti? Non riesco a concentrarmi sul mio lavoro." Nyx incurva la sua bocca viola.
Simon sorride di rimando.
"Riuscirò a farti aprire. Non hai scelta. Sono troppo, troppo, ultra-affascinante."
Ronzio.
La cliente dice qualcosa.
Il ronzio cessa.
"Cosa? Gotica? Odio limitarmi con etichette come quella. Intendo, Gotica non è una brutta etichetta, ma poi la gente ti cataloga con tutti i lati negativi dell'etichetta e improvvisamente devi vestire di pizzo nero e invidiare i morti. A me piace semplicemente vestire nero, a volte pizzo."
Ronzio.
"Ora, mi piace il Gotico. Il Gotico è come... vedere attraverso le stronzate con un paio di occhiali da sole viola. Shelley, Poe, Ann Radcliffe. Quelli sono alcuni dei vecchietti, ma allora, negli anni novanta, il Gotico artigliava la terra emergendo nella cultura pop. Il Big Bang arrivò quando Il silenzio degli Innocenti vinse come miglior film---BAM!---ora King e la Rice dominano i regni dell'ombra del genere come Ade e Persefone. Come uno stallone demoniaco, Hitchcock genera figli illegittimi dalla tomba: Quentin Tarantino, John Carpenter, M. Night Shyamalan, i fratelli Coen. Ora è tutto vampiri, zombi e motoseghe, Dio mio! E Dorothy indossa un corsetto di vinile nero, stivali da combattimento, e una spilla attraverso la sua guancia, la Strada dei mattoni gialli che è stata distorta da vibrazioni Burtonesche, e il Mago di Oz è stato accoltellato nelle docce della prigione."
Simon e le Cornacchie si fermano, storditi dal volume della verbosità.
"Non sto parlando solo di romanzi dell'orrore e film di serial killer. Il gotico è filtrato in tutto e lo ha dipinto di nero---discorsi politici, notizie locali. La maggior parte della TV è costruita sui serial killer, ricordi repressi, preti molestatori, processi per omicidi di celebrità. Disse il corvo, 'E' stato O.J.!'"
Le Cornacchie ridono.
"E' un genere che dice di appartenere al passato. Hai mai visto Oprah? La regina dei talk show? No, no, no. Regina del Gotico. E' dannatamente perfetta! Dimenticati di tutti quei piccoli ragazzini in makeup bianco che leggono graziose poesie di suicidio e crescono byroniani tra i turni alla libreria. Almeno per metà del tempo lei è quella che conta---l'oscura profetessa del fato, che mangia dessert senza grassi in un castello d'ebano nel cielo.
Prova semplicemente ad accendere sul suo show. Se becchi giusto, Oprah starà preparando la scena e il dipinto in modo grandioso, epiche gotiche piene di antagonisti e vittime. Come sempre, le vittime sono sublimamente innocenti, facili prede. Il cattivo sembra rappresentare tutto ciò che è malvagio. Poi impariamo che anche loro sono stati vittime, una volta. Il loro male diviene inevitabile. Se sei stato molestato da bambino, diventerai a tua volta un molestatore. Non si scappa. I peccati del padre. I figli dei mostri sono mostri.
"Oprah può essere fatalista in una maniera che lo farebbe venire duro ad Edgar Allan Poe. E con un tale Verme Conquistatore non si può che spargere i semi al vento. Ora ogni canale ha un domatore mattutino che fa sfilare legioni di mostri e deviati---tutti fantasmi incompresi di opere rock da campo caravan. Molti di loro sono dipendenti da droghe o sesso o abuso---'dipendente' che è la nostra parola moderna per il termine gotico 'infestato.' Io preferisco 'infestato.' E' più romantico."
Nyx imita un corretto accento britannico. "L'eroina marchiata dall'ago era infestata di eroina."
Tutto mentre il ronzio continua, un drone insistente che sembra rumoroso solo nei rari casi in cui Nyx si ferma. E non durano mai a lungo.
"Una volta ho letto una voce su internet che affermava che la nostra imperatrice dei talk show fosse nata con un capezzolo in più. Sai cosa significa?" Nyx mima delle zanne con le dita e la cliente ride.
"Oprah però ha un'altra maschera. Un minuto è la sacerdotessa del fato, quello dopo propugna la trascendenza: 'Io ero una figlia sotto assistenza proprio come voi. Come avete fatto a lasciarvi diventare madri assistite che vivono sui soldi del governo? Perchè avete scelto questo?' Così adesso la foschia di rovina gotica viene soffiata via e puoi cambiare il tuo destino. Ora è la mania sugli angeli, programmi di auto-realizzazione, il movimento del bambino interiore, il Tae Bo. 'L'auto-trasformazione è facile come il desiderio di una fiaba. Batti quelle scarpette d'ebano e ripeti dopo di me!'"
Nyx batte i tacchi.
"Pessimismo gotico o trascendenza New Age---quale delle due è Oprah? Non ci avevo mai pensato prima, ma a dire il vero assomiglia un sacco a quel tizio nel giornale, il Cannibale Vegetariano. Anche lui è due cose in una. Tè chai e sangue in una portata. Scommetto che il suo animale totem è un lemure. Scommetto che è davvero educato quando non uccide qualcuno. Scommetto che ha una coda di cavallo."
Come sarebbe venuto fuori, Jane, ce l'aveva davvero.
"Buon Dio, Signore! Anche i più grandi serial killer sono diventati stravaganti."
Il ronzio continua.
Il Santuario di Ossidiana attende.

* * * * *

Quando Simon entra per la prima volta nel Santuario di Ossidiana, una piccola ragazzina silenziosa con strisce di bianco nei capelli è la prima ad avvicinarlo. Lo guarda con occhi straziati per un tempo davvero lungo. Tutti osservano la piccola ragazzina nel modo in cui i minatori osservano un canarino.
Quando si lancia su Simon, abbracciandolo, lui indietreggia prima di accettare. Solo dopo che l'ha abbracciato tutti gli altri si rilassano. Un po'.
Il nome della piccola ragazzina è Robin. Una cosa molto brutta le è successa, Jane. Una cosa davvero brutta.
Simon aveva sentito delle voci sul Santuario di Ossidiana, aveva letto di loro su internet. Mentre tutte le fonti concordavano che il gruppo operava fuori dall'area di Belmont e Clark, poche fonti concordavano sulla natura dell'organizzazione sovversiva.
Erano una gang di gotici e punk? Un culto demoniaco? Un'operazione paramilitare?
"Insegniamo l'individualismo radicale insieme alla coesione di gruppo," aveva detto Nyx automaticamente---una frase allenata. "Insegniamo l'auto-difesa, ad essere furbi, e sopravvivenza urbana. Prepariamo anche per... pericoli speciali."
Simon aveva sentito dei "pericoli speciali," sentito che il Santuario sapeva qualcosa dei pericoli sovrannaturali della città. La parola mostro non viene mai utilizzata, ma sembra pendere dalla punta della lingua di tutti.
Non diciamo "mucca;" diciamo "manzo."
Non diciamo "mostri;" diciamo "pericoli speciali."
Li fronteggiamo.
Simon non sapeva cosa aspettarsi. Forse un gruppo di persone con croci, paletti e armi automatiche. Forse file di libri occulti e mappe segrete. Simon non si aspettava un gruppo di supporto per le Stranezze.
"Ciao, il mio nome è Annie."
"Ciao, il mio nome è Jessica."
"Ciao, il mio nome è Dave."
"Ciao, Dave," dicono tutti all'unisono. Stasera è la sera dei "testimoni", dice Nyx. Notti diverse portavano incontri ed attività differenti, le notti di testimonianza invece permettevano a questa bizzarra collezione di persone di raccontare le loro storie, storie che potevano aver paura di raccontare alle loro famiglie.
"Tutti i miei bambini si svegliano urlando nel mezzo della notte, e gli mancano dei ciuffi di capelli..."
"In una sola settimana, tutti i cani nel mio vicinato sono spariti..."
"Ogni... ogni volta che spengo le luci, e accendo le mie candele aromatiche---nella vasca, questa---questa faccia appare sempre tra le mie gambe..."
E così il nostro eroe si ritrova in una folla di disadattati nel seminterrato di una chiesa. Erano i ragazzi della controcultura, i gotici, i punk straight edge, e sparse in mezzo c'erano anime di tutte le età---persone tremanti, persone che trasalivano facilmente, persone che difficilmente si muovevano e ti fissavano come televisioni spente. Ce n'erano alcuni che volevano attenzione, volevano raccontare a qualcuno dei loro doni psichici o delle loro storie di rapimenti, e altri ancora che ridacchiavano e sembravano godersi l'intrattenimento gratuito e il caffè.
"Ciao, il mio nome è Nick."
"Ciao, il mio nome è Dori."
"Ciao, il mio nome è Rob."
Strane carte nella mia partita. Eh, Jane?
Sebbene Simon sia appena entrato, lasciandosi alle spalle le strade trafficate di una moderna città, illuminata vivacemente, dove chiunque cammina in giro con noncuranza, facendo compere, cenando, socializzando---quaggiù tutti si accalcano insieme come se fossero attorno ad un fuoco solitario di un minuscolo campo medievale, spaventati delle cose che si celano oltre la luce. Hanno visto occhi e denti in tutte le crepe, ombre e forme indefinite del mondo. Simon ha visto solo Jane.
"Ciao, il mio nome è John."
"Ciao, John."
"Figlio di sua madre!" E' quello che passa per un'imprecazione sussurrata da Simon mentre le cinquantadue carte del suo mazzo volano da tutte le parti, nel mezzo di una mischiata. Là nel fronte della stanza, là in mezzo alla galassia luccicante di piercing e la gioventù non affrancata, si muove goffa una tonda, grassa e brizzolata sfera di incongruenza: l'Ufficiale John Polhaus. L'asso dei bulli. Il porta-pistola, mangia-carne, conservativo, ammazza-hippie, picchia-eccentrici, John Polhaus.
Che ci faceva sull'Isola dei Giocattoli Disadattati, Jane?
E' qui solo per colpire o picchiare i ragazzini per essere sovversivi, strani, o "orrendamente bizzarri"? Ha seguito Simon solo per tormentarlo, per prendergli i soldi del pranzo?
No. Sta raccontando una storia, dando testimonianza. Il tizio vicino a Simon sussurra che Polhaus viene da anni ed ha alcune delle storie più strambe da raccontare.
"Figlio di sua madre!" sussurra di nuovo Simon.
"Oooooooooh, quante parolacce," chiocciano le Cornacchie.
Simon non ascolta la storia di Polhaus. E' troppo scioccato, troppo stonato, troppo impegnato a raccogliere le carte, cercando di dare un senso al tutto. Raccoglie il joker solo per avere un flash della faccia da clown e dell'elettricità statica demoniaca. Rabbrividisce.
Clap.
Clap.
Clap.
Polhaus vede Simon. Per il resto dell'incontro occhieggia Simon minacciosamente.
Era come se fossi tornato di nuovo alle superiori, Jane.
La condivisione di racconti muta in meditazione guidata. Sanctum interiori, immagini e animali del potere, sfere di luce, apertura dei chakra, tutto. Polhaus non chiude gli occhi, non medita. Osserva solo Simon, medita su Simon, e Simon è certo di poter percepire una forza infuriata che cerca di schiacciargli la testa.
Simon chiude gli occhi.
Non c'è ragione di meditare per trovare oggetti e animali del potere. L'albero e le Cornacchie sono sempre lì. Beccano aprendo tutti i suoi chakra insanguinati.
"Immaginate una sfera di luce blu nel vostro petto," dice il capogruppo di meditazione. "Permettete a quella luce di espandersi e di fluire dal vostro corpo, crescendo esponenzialmente di raggio."
Simon immagina una sfera di luce nella sua cavità toracica, immagina il suo dito che diventa un bisturi, che taglia un'incisione a Y su se stesso per rilasciare la luce. Cosa avrebbe scoperto Simon se avesse letto le sue stesse interiora?
"Adesso fortificate quella luce, quella pura, luce blu. Osservate le ombre che si disintegrano sotto di essa. Immaginate la luce che trattiene la notte, tenendo a distanza tutte le influenze malevole."
La mia ombra aveva riso, Jane, quando gli avevo raccontato della meditazione.
Poi Nyx sta parlando. Le sue labbra viola sono brave sia nell'orazione pubblica che nelle canzonature personali---la regina dell'Isola dei Giocattoli Disadattati. Ringrazia tutti. Dice di quanto sia fiera della forza di tutti quanti. Gli racconta di prossimi incontri, di notti di addestramente per auto-difesa, lezioni di sopravvivenza urbana, discussioni di parazoologia.
"Cavolo, è forte lei," dice il tizio di fianco a Simon. Accenna a come Nyx aiuti a mandare avanti il Santuario. Sussurra che è stata nei militari, se ci credi, e ci è rimasta abbastanza a lungo per imparare un po' di cose. Mormora di come dicono che sia la figlia di un incubo. Ecco perchè sa di "loro." Ecco perchè aiuta le altre persone. Sua madre è stata vittima di un mostro.
Simon annuisce.
"Abbiamo un nuovo arrivato," dice Nyx. Lo stomaco di Simon sobbalza.
"Dovremmo tutti congratularci con lui per essere stato abbastanza coraggioso da uscire allo scoperto stanotte. Ho la sensazione che abbia davvero bisogno di qualcuno con cui parlare. Ho anche la sensazione che non voglia raccontare la sua storia a meno che non la tiriamo fuori da lui con catene e un branco di cavalli Clydesdales."
Nyx guarda il pubblico e cattura gli occhi di Simon. Sorride e allegerisce il tono adottando la voce di un presentatore di quiz televisivo. "No, non è il fantasma di Buster Keaton. Simon Meeks vieni su!"
Tutti applaudono.
Simon si alza. Respira. Sente la stretta dell'iperventilazione. Si chiede se riuscirà ad arrivare alla porta, se potrà correre veloce e semplicemente affrontare le ombre e la notte da solo.
Molte persone temono i discorsi pubblici più della morte, Jane.
Simon cammina fino alla parte anteriore della stanza, le mani nervose. Si sente male con i crampi dell'Acqua Morta. Ha bisogno di incidere un cadavere. Ha bisogno di Jane.
"Ciao," dice Simon e la retroazione acustica nel microfono urla le oscenità che non può lui.
Tutti osservano. Polhaus lo fissa. Nyx gli dà uno sguardo incoraggiante.
Poi le Cornacchie arrivano a salvarlo, mormorando tutte insieme. Qualcosa cresce nel petto di Simon---qualcosa al di sotto della paura---qualcosa che non aveva capito fosse lì---un bisogno.
"Ciao, il mio nome è Simon..."
E la diga si rompe.
"... e sono assuefatto ai morti."
"Ciao, Simon."
Poi, gli racconta tutto.
Tutto.

* * * * *

Per quanto tempo ha parlato?
La gola di Simon sembra secca e rovinata.
Hanno ascoltato tutto. Tutti loro. In silenzio. Hanno ascoltato la spiegazione di Simon sul suo lavoro, dell'Acqua Morta, dei suoi pazienti, di Jane Doe, del Dottor Reeves, della sparizione di Jane, delle stranezze che vi sono seguite, tutto.
Simon si sente sollevato, debole e spento, come un tubetto vuoto di dentifricio. Ha spremuto fuori tutte le parole trattenute che ha ammassato via nella sua vita di socializzazione con i cadaveri.
Ora Simon aspetta quello che sa che sta per arrivare: la reazione.
Aspetta che il gruppo si allontani, che qualcuno dica, "Mostro!"
Silenzio.
Clap.
Clap.
Clap.
Applausi?
Qui è dove il Disadattato Omega trova accettazione. Senza transizione, Simon è al centro di un vortice di persone. Sono tutti che parlano, urlano, si congratulano, fanno domande. Tutti loro sono eccitati e incoraggianti. Molti di loro sono in lacrime.
Non lo sapevo al tempo, ma piangevano per te, Jane.
Tutte le voci. Tutti parlano. Simon cerca di sorridere e ringraziare ogni faccia, ma sta affogando in tutte le voci.
"Sei tra compagni, amico!"
"Pensi davvero di parlare agli spiriti? Pratichi la negromanzia? Ho dei libri che---"
"Sai più cose su di loro? Devi saperne di più!"
"Potresti esaminare il corpo di mio marito se lo faccio esumare?"
Niente pani o pesci, Jane. Non avevo pani o pesci per loro. Solo cose affilate e squilibri chimici.
Simon annuisce. Comincia molte frasi, ma non ne finisce alcuna.
La pressione monta di nuovo. Cerca di respirare.
"Oh, amico. Mosè aveva il cespuglio infuocato, e tu hai una faccia da clown luminosa," dice una voce.
"Amico, hai detto cespuglio infuocato!" dice un altro. Si danno il cinque.
Qualcun altro dà il cinque a Simon, un rituale che non ha mai praticato. Tutte le voci. Tutti parlano. Dall'altra parte della stanza Polhaus sta parlando di politica con i ragazzi di controcultura, ma i suoi occhi sono su Simon. Tutte le voci e Simon affoga in esse.
Simon però conosce molti modi di sparire.
Infatti, passa abbastanza tempo prima che tutti realizzino che il giovane spaventapasseri elegante è andato.

* * * * *


Toc-toc.
Una porta si apre sul buio.
"Hey, tu," dice Nyx.
"Ciao," dice la tenebra timida.
"Ci stavamo chiedendo dove fossi finito."
"E' più che probabile che io soffra di agorafobia, e molte altre cose oltre quella," dice la tenebra.
"Oh." Nyx si morde il labbro inferiore, un gesto così affasinante che lei non immagina nemmeno. "Ho parlato con le truppe. Penso che possiamo aiutarti."
Silenzio.
"Possiamo parlarne più tardi," offre lei. "Probabilmente vorrai restare da solo adesso---"
"Si," dice la tenebra super-ansiosa.
"Ti spiace stare da solo con me?"
Senza aspettare una risposta, Nyx scivola nel ripostiglio e chiude la porta.
Oscurità.
Crack.
Un bastoncino verde luminescente illumina il piccolo spazio, rivelando Simon, rannicchiato, che ondeggia avanti e indietro, le braccia avvolte sulle ginocchia, il cappello che nasconde la maggior parte della testa.
La luminescenza verde ricorda a Simon dell'Acqua Morta, e lo calma. Nyx si siede, sventolando il bastoncino luminoso come una bacchetta.
"Di certo sai scegliere i posti," dice lei.
Simon guarda da sotto il suo cappello, rivelando gli occhiali e gli occhi.
"Non sei abituato alla scena di gruppo, non è così?" dice lei.
"Oh-no-no-no, signora. Lui è uno stormo intero," chiocciano le Cornacchie. Nyx non le sente.
Nyx scivola più vicina a Simon. Può sentire il calore di lei vicino.
"Perchè non facciamo scoppiare quella bolla di spazio personale?" dice Nyx in sussurro-malizia, cogliendo il cappello di Simon dalla sua testa. Simon si ritira, le strappa di mano il cappello senza nemmeno pensarci.
"Wow," dice Nyx. "Sei veloce."
"Scusami." Simon deglutisce e le passa il cappello con la sola forza di volontà.
"Il cappello. Più Fico. Mai visto." Nyx se lo mette in testa.
"Grazie."
"Simon, non scappare."
"Cosa---"
"Stai pensando di scappare."
"Io---"
"Non farlo."
Simon sospira.
"Ne hai passate tante ultimamente," dice lei. Simon sente la mano di lei che striscia sotto i suoi capelli arruffati. Carezza e massaggia il retro del suo collo dove il cranio bacia la spina dorsale. La testa di Simon penzola. I suoi occhi sbattono un po'.
"Una cosa che so, Simon: con tutti loro là fuori, non puoi andare da solo. Ti serve il branco. E non solo per sicurezza."
Massaggia il collo di Simon e lui pensa di nuovo a quell'esperimento sul tocco---il bambino scimmia tremante col poppatoio artificiale, e di come si era lanciato nelle braccia del soffice pupazzo una volta avuta la possibilità.
"Le nostre paure," dice Nyx, "Ci colgono quando siamo soli."
"Sei un po' come una mamma chioccia," dice Simon.
Nyx sorride da sotto il suo cappello. "Da queste parti, mi chiamano Mamma Orsa."
Le barre cave di acciaio del telaio di Simon si allentano.
"Comunque, Simon, con il nostro piccolo gruppo, puoi stare tranquillo nel sapere che sappiamo quanto sia importante spaccare le zucche dopo Halloween."
La risata sfugge alla gola di Simon a scatti stridenti.
"Vedi," dice Nyx, "Te l'ho detto. Non hai altra scelta che aprirti a me. Sono troppo mostruosamente affascinante."
Simon e Nyx restano nel ripostiglio fino all'alba, condividendo curiosità morbose, dalle zucche ai cadaveri---teorie su Oprah e di come i media stiano cercando di trasformare i consumatori in cannibali.
Simon mostra persino a Nyx alcune ombre cinesi.

* * * * *

Simon si allontana dall'angolo di Belmont e Clark.
Nella prealba, tutto è blu. Le Cornacchie assonnate vanno a dormire, senza prestare attenzione, e Simon non nota le mani giganti finchè non lo afferrano e lo schiantano sul muro di mattoni.
"Hey, Boo Bradley."
Le braccia di Simon si torcono dolorosamente indietro. La faccia è ancora premuta sui mattoni, sente le manette che scattano chiudendosi.
"Fottuto Ghoul, doveva proprio venire qui cazzo!"
Simon si sente tirato indietro e schiantato di nuovo nel muro. Può udire, sentire, e annusare la presenza dell'Ufficiale Polhaus dietro di lui. L'asso dei bulli.
"Ufficiale Pol---"
Schianto.
"Zitto! Ascolta, Boo, adesso mi dirai perchè sei qui o dipingerò dei graffiti con la tua faccia. Perchè strisci da queste parti?"
"Non so di cosa---"
Schianto.
"Taglia corto con le stronzate! Tutta la mia fottuta vita ho trovato voi ghoul che strisciate ai confini delle cose. Tutta la mia fottuta carriera voi ghoul siete stati nascosti intorno a me. Sono ancora di pattuglia perchè---" Polhaus respira pesantemente, la voce spezzata. "Dopo quella merda all'obitorio, credi che ti avrei lasciato infettare il Santuario? Voglio sapere cosa ti ha portato qui. Qual è il piano? Chi cazzo servi?"
I movimenti arrivano a Simon senza pensiero. La sua mente saccheggia tutte le routine slapstick ripetute all'infinito, modifica e collega le azioni insieme in un nuovo ordine, una nuova pellicola. Il piede destro di Simon calcia indietro, curvandosi dietro di lui. Il tacco si schianta profondamente nei genitali di Polhaus. Dolore e sorpresa portano indietro il grosso uomo di un passo, lasciando a Simon qualche centimetro di spazio tra lui e i mattoni. E' abbastanza. Con le spalle premute nel petto del poliziotto, Simon corre sul muro finchè non è accucciato, parallelo al terreno, i piedi sui mattoni e le ginocchia premute strettamente sul suo petto. Poi Simon si lancia dritto dal muro. La sua forza atletica manda indietro Polhaus.
Il grosso uomo perde l'equilibrio e cade indietro con un tonfo.
Simon gli cade addosso. Nello stesso movimento rotola indietro, oltre il corpo di Polhaus, in una capriola rovesciata, finendo di nuovo in piedi.
Nel tempo che l'Ufficiale Polhaus impiega per alzarsi, Simon salta in alto, solleva le ginocchia, passa le braccia sotto i suoi piedi, e porta le mani ammanettate davanti a lui.
Gli occhi del poliziotto corpulento si spalancano, perplessi dalle mosse di questo mimo furibondo. Le Cornacchie urlano metodi per strappare gli occhi di un aggressore, ma Simon corre via a perdifiato, alla velocità dei film muti.
"Dannazione," dice Polhaus mentre lo insegue. "Simon!"
Simon gira un angolo e svanisce.
Nel tempo che Polhaus impiega ad arrivarci, tutto quello che trova nel vicolo solitario è un paio di manette vuote.
"Merda."



Nessun commento:

Posta un commento