martedì 21 gennaio 2014

Starbound - Dispersi tra le stelle

Un nuovo gioco che permette di fare praticamente di tutto: sarebbe inutile provare a fare un elenco, vi basti vedere la prima mezz'ora di gioco che ho fatto ieri notte.
Non gode di una grafica estrema, ma secondo me è una perfetta pixel art.

Ma per chi vuole una qualche notizia in più ecco qua:

Il gioco è un sandbox: termine inglese per indicare uno spazio in cui è possibile crearsi da soli le proprie avventure, e Starbound fa proprio questo.
Ci catapulta infatti in una situazione molto spiacevole: siamo esploratori spaziali che hanno finito il carburante per la navicella spaziale proprio nell'orbita di un pianeta sconosciuto. Sarà nostro primo compito quindi cercare in ogni modo di recuperare del carburante, e le prime fasi di gioco saranno un enorme tutorial deputato proprio a prendere dimestichezza con le basi del gioco, che permette in sostanza di raccogliere materiali e di trasformarli praticamente in qualunque cosa.
Un esempio può essere abbattere degli alberi per fare legna e costruirci mobilia con cui arredare il nostro piccolo rifugio che stiamo allestendo sul pianeta (quasi sempre inospitale).
Ma parliamo dei pianeti, si, pianeti, perchè il gioco non è ambientato su un pianeta solo. Una volta recuperato il carburante infatti potremo riprendere i comandi della nostra navicella e andare alla scoperta dell'universo. E qui arriva il bello: ogni pianeta è generato in maniera procedurale. Cosa vuol dire?
In sostanza che ogni pianeta viene generato casualmente dal gioco con il suo clima, terreno, e fauna. Cosa vuol dire questo? Che ogni avventura sarà diversa per ogni giocatore, ma sopratutto che in un contesto multiplayer questo permette a chiunque di scoprire un pianeta e condividerne le coordinate con altri giocatori che potranno andare a visitarlo, continuando piano piano a scoprire l'universo, che tramite la generazione casuale continua ad espandersi.
Questo è solo un assaggio del gioco, ho intenzione di cominciare una serie di video che sono molto più esplicativi di qualunque articolo scritto, per cui vi lascio alla prima mezz'ora in compagnia dello sfortunato Arturo!

Enjoy!


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